Città della Pieve è il centro nevralgico di un territorio composto da una decina di comuni. Noi l’abbiamo visitata durante l’ultimo giorno del blogger tour l’Umbria che non ti aspetti.
La domenica mattina ci ha sorpresi una dolce nevicata, ma non ci siamo fatti intimorire e abbiamo scoperto Città della Pieve ed alcuni capolavori assoluti del passato.
Il Perugino a Santa Maria dei Servi
Città della Pieve è molto frequentata da turisti appassionati di arte. Il motivo è abbastanza semplice, qui a distanza di pochi passi l’una dall’altra, sono conservate importantissime opere del Perugino.
Il nostro primo approccio col Perugino è avvenuto alla Chiesa di Santa Maria dei Servi. Qui ci sono due suoi affreschi purtroppo mutilati in alcune parti.
Il Perugino ha realizzato qui una rappresentazione della Deposizione dell Croce.
I vari interventi di ristrutturazione che questa chiesa ha subito nel tempo hanno però danneggiato l’affresco del Perugino.
Come possiamo immaginare, ogni periodo storico si è caratterizzato per proprie concezioni e immagini iconografiche riguardanti la religiosità.
Il Perugino per un certo periodo ha rappresentato un argomento controverso. Nel suo affresco della Chiesa di Santa Maria dei Servi aveva inserito dei personaggi non consoni per l’epoca. Fra questi c’è un popolano, vestito in maniera più povera degli altri, che mantiene la scala, o ancora una donna vestita di rosso, colore non abbastanza pudico per quel periodo. Anche rappresentare la madonna “svenuta” era un qualcosa di audace per l’epoca.
Queste ed altre particolarità hanno fatto in modo che l’affresco non venisse percepito come qualcosa da salvare, ma anzi da coprire. Ne consegue che, durante i restauri della chiesa, non si sia tenuto conto del valore dell’opera, coprendola e danneggiandola.
Se amate l’arte di questo periodo e amate il Perugino non possiamo che consigliarvi la visita di questa Chiesa.
Gli Etruschi
La Chiesa di Santa Maria dei Servi ha dei locali che presto dovrebbero essere aperti al pubblico. Qui è stata allestita una sala dedicata agli etruschi.
Da pochi anni infatti a Città della Pieve è avvenuto un ritrovamento stupefacente. In un campo di grano un contadino si è imbattuto in un vero e proprio buco rivelatosi essere una tomba etrusca.
L’intervento dei pompieri e degli storici archeologi è stato immediato, la tomba ha portato alla luce importanti reperti che, appunto, sono conservati nella Chiesa di Santa Maria dei Servi.
Nella tomba erano posizionate tre urne e due sarcofagi.
I sarcofagi non sono ancora stati aperti, l’apertura è un’operazione particolare che può farsi solo a determinate condizioni e si sta lavorando per andare avanti nel loro studio.
Le urne invece sono più piccole e gestibili. I coperchi di queste urne rappresentano i defunti distesi su un fianco, una posa molto aristocratica.
Si presume infatti che la tomba appartenesse ad una famiglia considerata quasi divina.
Questa è una testimonianza importante per la civiltà etrusca. La cosa interessante è che si potrà approfondire questo argomento a Città della Pieve, oltre che negli importanti altri siti del territorio. È importante quindi che le istituzioni vogliano mantenere questi reperti più vicino possibile al luogo di ritrovamento.
Il Perugino e L’Adorazione dei Magi
Proseguendo la visita di Città della Pieve abbiamo potuto ammirare un altro capolavoro del Perugino. Questa volta l’affresco è conservato in maniera impeccabile nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi. Questa è un’opera importantissima, qui troviamo vari temi ricorrenti del Perugino. Per l’ambientazione il Maestro ha scelto la Val di Chiana, con il Lago Trasimeno. La Sacra Famiglia non si trova nella classica grotta, ma in una struttura in legno, elemento architettonico. L’intero affresco contiene più scene. Nella parte sinistra, ad esempio, oltre a una cavalcata, si può osservare la fase di viaggio dei magi con i cammelli. Man mano che si arriva al primo piano ritornano protagonisti i magi che offrono i propri doni al Bambino.
Il Perugino ha voluto mettere la sua firma artistica anche su alcuni personaggi. Pare che per il volto della Vergine si sia ispirato a quello di sua moglie, mentre nella folla si ipotizza ci possa essere un suo autoritratto.
Questa è senza dubbio un’opera fra le più importanti presenti a Città della Pieve, sia per il suo grado di conservazione che per il livello di documentazione conosciuta a riguardo. In questo caso infatti si ha reale conoscenza della lettera di incarico con cui il lavoro fu commissionato al Perugino, ma si ha anche contezza del pagamento da egli ricevuto come compenso.
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