Da ieri, 21 aprile 2016, Roma ha un’opera d’arte pubblica in più, un’opera che sicuramente entrerà negli itinerari turistici di quanti amano questa città, un’opera totale ma non eterna, e per questo preziosissima, da non perdere.
Triumphs and Laments, questo è il titolo dell’opera che l’artista sudafricano ha concepito e realizzato per Roma, rappresenta tutto il meglio e allo stesso tempo l’esatto opposto della storia della Capitale. In un’opera lunga 550 metri sono infatti rappresentate le più grandi vittorie e le più grandi sconfitte della storia di Roma, le enormi raffigurazioni infatti riguardano fatti storici di primaria importanza.
Così è possibile ammirare una enorme Lupa Capitolina, Romolo e Remo, ma anche riferimenti moderni come Guglielmo Marconi, Federico Fellini; allo stesso tempo è evidente la presenza e la volontà di inserire nella storia romana anche le contraddizioni più amare e le sconfitte più pesanti, molto suggestiva è l’immagine della Renault dove fu trovato il corpo di Aldo Moro, altrettanto forte quella riguardante la morte di Pasolini.
La tecnica usata è parte stessa dell’opera, l’artista infatti ha agito pulendo lo strato vegetativo presente sul muro del Lungotevere, sottraendo così materiale e lasciando comparire figure ben nitide. Grazie a questa tecnica l’artista ha voluto far presente che l’opera sarà realmente compiuta nel giro di qualche anno, quando cioè le immagini non saranno più così nitide, ma entreranno via via nell’anima di Roma, fino a scomparire.
La lunga opera si pone fra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, la sua successione di immagini è quasi come una Colonna Traiana srotolata, ma questa volta, come dicevamo, non narra solo vittorie e fasti della civiltà, ma purtroppo anche le sconfitte.
Siamo stati all’evento inaugurativo, voluto il 21 aprile, in concomitanza con il Natale di Roma.
La performance proposta ha visto la partecipazione di Philip Miller e Thuthuka Sibisi per le musiche e un folto numero di figuranti. Dai due ponti infatti sono partite due processioni musicali, precisamente da Ponte Sisto è partita la processione dei trionfi, mentre da Ponte Mazzini quella delle sconfitte. I figuranti portavano le sagome usate per realizzare i disegni, proiettando le ombre dei ritratti sul muro. L’incrocio delle due processioni è stato il momento più suggestivo, io mi sono impegnato, come al solito, allungando i tempi di esposizione.
Vi invito, qualora abbiate in programma una visita a Roma, a dedicare qualche ora a questa che per qualche tempo sarà una delle passeggiate più interessanti di Roma, capace di fondere la storia antica con quella moderna, senza paura di mostrare un occhio critico verso gli avvenimenti passati.
William Kentridge performance 21 aprile Roma

 

William Kentridge performance 21 aprile Roma

 

William Kentridge performance 21 aprile Roma

 

William Kentridge performance 21 aprile Roma

 

William Kentridge performance 21 aprile Roma
William Kentridge performance 21 aprile Roma
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