Cari lettori, oggi continua la descrizione del nostro viaggio in Spagna sulle tracce di Salvador Dalì. In questo articolo vi parliamo del museo Dalì a Figueres, uno spazio che l’artista ha voluto allestire proprio nella sua città natale.
Il Teatro Museo Dalì a Figueres
Figueres non offre molto ma è davvero graziosa, i suoi vicoli, ormai pieni di oggetti e souvenir di Dalì, sono ricchi di ristoranti e bar che offrono piatti tipici a costi contenuti, ma di questo ve ne parleremo in un altro articolo.
Noi abbiamo deciso di visitare la piccola e accogliente cittadina spagnola, cercando di percorrere le strade che lo stesso scultore e pittore viveva.
Il Museo di Dalì si trova nel centro della cittadina, è facilmente raggiungibile, ci sono molte indicazioni anche per chi arriva in auto, se necessario un grande parcheggio multipiano permette di posteggiare a poche decine di metri dal centro città e dal museo stesso.
Nella piazza principale, sulla parte più alta del centro storico, Dalì pensò di ridar vita ad un ex teatro distrutto dalle fiamme durante la guerra civile spagnola e renderlo meta di milioni di turisti che arrivano dalla frontiera francese e non solo.
Il costo del biglietto di ingresso è di 14€, quello ridotto per studenti e pensionati è di 10€, per bambini l’ingresso è gratuito fino agli 8 anni, inoltre per i gruppi (+ di 25 persone) il prezzo d’ingreddo è di 9€.
Un consiglio è quello di prenotare in anticipo e scegliere l’orario più comodo, altrimenti, una volta giunti sul posto si ha la possibilità di prenotare prenotare la visita in base alla disponibilità residua. Il rischio è di trovare posto solamente nell’ultimo scaglione di ingresso, avendo a disposizione per la visita solo 45 minuti prima della chiusura del museo.
Il prezzo include anche la visita alla collezione dei gioielli di Dalí, che si trova in un edificio a pochi metri dal museo.
Il museo è stato pensato sin dall’inizio come il più grande oggetto surrealista del mondo e appartiene a quello che è stato definito il famoso Triangolo Daliniano, cioè una sorta di forma geometrica triangolare che si struttura su una cartina geografica della catalogna e che unisce le tre località che hanno a che fare con Dalì e con le sue più grandi opere: Púbol, Portlligat e Figueres.
Il museo si compone di tre grandi spazi al cui interno ci sono varie sale, le principali sono:
Il cortile al cui interno c’è un grande giardino con il famoso Cadillac Piovoso e una serie di manichini e mostri grotteschi;
La cupola geodetica che è in assoluto il simbolo di Dalì per la città di Figueres, e che la notte si illumina regalando uno spettacolo molto affascinante;
La sala delle peschiere dove lo spettate può ammirare una serie di opere dello scultore tra cui il famoso ritratto allegorico di Picasso;
La sala del tesoro è quella che custodisce in ordine cronologico le opere di Dalì e d è non a caso tappezzata di velluto rosso;
La sala Mae Wes, la sala più popolare del teatro in cui lo scultore ha rappresentato in forme gigantesche un volto i cui occhi sono ingrandimenti di due quadri, il naso è un camino di legno, e le labbra sono un enorme sofà rosso;
Il palazzo del vento, dove Dalì dipinse il soffitto in maniera impressionante e paradossale, infatti guardando verso l’alto si vedono delle nuvole, il cielo e due figure che rappresentano Dalì e Gala, ma in realtà al posto del cielo c’è la terra e al posto della terra c’è il mare.
La sala dei capolavori, in cui sono esposte in maniera disordinata e non cronologica altre opere dello stesso Dalì;
La sala loggia, che fa parte delle sale nuove che vengono utilizzate dalla fondazione del Museo per esporre altri capolavori poco conosciuti del pittore
La visita è molto suggestiva e particolare, ma a causa dell’enorme affluenza, del poco tempo a disposizione (meno di un’ora) e data forse la poca organizzazione e poca gestione, non ci è stato possibile avere una linea guida che ci permettesse di capire bene l’ordine delle varie sale, e non a caso ci siamo persi anche la visita della cripta del pittore.
In effetti il percorso è caotico e non lineare, se vogliamo molto surrealista, ma forse l’obiettivo di Dalì era proprio quello di disorientare il visitatore.
Una volta terminata la visita al museo, è possibile con lo stesso biglietto raggiungere il palazzo che ospita la collezione dei gioielli di Dalì. Le stanze, molto buie, offrono uno spettacolo meraviglioso dato dai colori, dalle luci e dalle forme stravaganti dei gioielli.
Gli orari del museo ad oggi sono i seguenti:
- Gennaio, febbraio, novembre e dicembre: dalle 10:30 alle 18
- Marzo e ottobre: dalle 9.30 alle 18.00
- Aprile, maggio, giugno, luglio, agosto e settembre: dalle 9:00 alle 20.00
Per maggiori informazioni consultate il sito ufficiale.
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